Lettura critica dei tessuti di Castel Madama

Lettura critica dei tessuti di Castel Madama

Virginia Stampete

 

Recensione del volume: Alessandro Camiz (a cura di) Progettare Castel Madama. Lettura e progetto dei tessuti e del patrimonio archeologico. Workshop internazionale di progettazione: laboratorio di sintesi finale prof. G. Strappa A.A. 2007/2008, Sac Quaderni del Corso di laurea in Scienze dell’Architettura e della Città, Edizioni Kappa, Roma 2011. ISBN 978-88-6514-061-1.


1 L’organismo territoriale e urbano di Castel Madama, lettura del tessuto e dei nessi territoriali;

2 L’espansione contemporanea del centro urbano e il problema dell’urban sprawl;

3 Il rapporto con le preesistenze archeologiche,gli acquedotti romani e le rovine nella valle dell’Empiglione;

4 Le infrastrutture territoriali nella valle dell’Aniene e nel raccordo con l’autostrada;

Questi i quattro temi progettuali affrontati durante il workshop internazionale di progettazione sostenibile in area archeologica “Progettare il paesaggio archeologico” tenuto a Castel Madama (nella sede del Polo di Ricerca e Alta Formazione della Facoltà di Architettura, Sapienza) dal Laboratorio di sintesi finale del prof. Giuseppe Strappa, Facoltà di Architettura sede Valle Giulia, insieme alla University of Miami-School of Architecture prof. Carmen L. Guerrero nel gennaio 2008, con il patrocinio della Consulta dei BB.CC. dell’Ordine degli Architetti P.P.& C. di Roma e provincia e con la sponsorizzazione di Co.Tra.L. S.p.A.

I temi affrontati nei quattro semirari (il territorio_ coordinato da Paolo Carlotti; il tessuto_ coordinato da Alessandro Franchetti Pardo; archeologia e progetto _ coordinato da Alessandro Camiz; le infrastrutture coordinato da Nicola Saraceno) hanno preso in esame l’intero territorio di Castel Madama considerato a tutte le scale fondamentali del costruito: territoriale, urbana, aggregativa ed edilizia come sistemi di un unico organismo. I progetti sono frutto di attente riflessioni sul territorio con le sue valenze, i suoi caratteri, le sue testimonianze storiche, le sue stratificazioni e sul contesto inteso come insieme di elementi del paesaggio naturale e antropizzato e della ricerca sistematica delle diverse fasi del suo processo formativo che hanno contribuito a crearne la sua essenza. Un profondo studio del processo di antropizzazione del luogo, le relazioni estetico-formali e compositivo-strutturali dell’organismo architettonico locale e dei caratteri tendenziali del tipo edilizio, del centro storico, della successiva espansione otto-novecentesca, di quella più recente del secondo dopo guerra e del territorio agricolo e produttivo, presi come contributi fondamentali per il progetto architettonico contemporaneo.

Questa lettura critica ha portato a individuare le trasformazioni possibili e soprattutto compatibili con l’ambiente, l’uomo e la storia, non come fase indipendente ed estranea ma come fase in sintonia con il naturale divenire del territorio, che si configuri come continuum del suo processo formativo, realizzare un linguaggio biunivoco tra contesto e opera rispettando le preesistenze che di qualunque epoca storica esse siano rappresentano un documento e una testimonianza che ci parla del passato come un libro di storia aperto che racconta e ci riporta alla memoria il luogo e le persone che lo hanno vissuto, rispettando cosi l’identità del luogo e trasmetterla alle generazioni future; far rivivere il passato nel presente non come reliquia ma come un valore, che non limita la creatività ma anzi la alimenta attraverso la reinterpretazione e la reinvenzione di esso, adeguando il territorio ai mutati bisogni dell’uomo, migliorandone la qualità di vita ma realizzando un continuo dialogo tra presente e passato.

I progetti si propongono come incentivo all’espansione della tutela e della valorizzazione della provincia di Roma dei cosiddetti centri minori anch’essi custodi di un patrimonio naturalistico e storico-artistico di immenso valore.

Tra le previsioni progettuali per restituire a Castel Madama e al suo territorio un assetto organico:

La razionalizzazione tra le varie scale dei trasporti e dell’area produttiva industriale in relazione al nodo autostradale, la realizzazione di un nuovo centro abitato lungo la valle dell’Empiglione che accoglie la sede dell’Università Agraria con i suoi servizi per dare nuovo impulso all’agricoltura, un parco archeologico fluviale dotato di strutture ricettive che permettono la fruizione del territorio e degli antichi tracciati degli acquedotti, ripopolare il centro dotandolo di maggiori servizi e poli e di una maggiore connessione con la viabilità esistente per contrastare il fenomeno dell’urban spawl e rilanciare il turismo e l’economia locale.

I progetti hanno attratto l’interesse e generato un proficuo confronto tra i tecnici operatori, l’amministrazione locale e i cittadini e aumentato la conoscenza e la consapevolezza dei caratteri e delle emergenze del loro territorio .

Virginia Stampete


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